La Cina sta ridisegnando i contorni della sua politica di accoglienza dei visitatori stranieri. Sono finiti i giorni in cui il Regno di Mezzo si barricava dietro un muro amministrativo. Il Paese sta ora stendendo il tappeto rosso a un numero crescente di nazionalità, offrendo loro un accesso semplificato ai suoi tesori millenari e alle megalopoli futuristiche.
Il governo cinese ha annunciato un serie di misure finalizzato ad alleggerire le condizioni di ingresso in Cina. A partire dal 30 novembre 2024, i viaggiatori di 38 Paesi potranno entrare in Cina senza bisogno di un visto, per un periodo fino al 30 giorni. Una manna dal cielo per i giramondo in cerca di avventure spontanee e per gli uomini d'affari che vanno di fretta.
Questa decisione segna una svolta nella strategia turistica del Paese. Dopo anni di restrizioni legate alla pandemia, Pechino sembra aver compreso l'importanza di riaprire le porte per stimolare l'economia e ripristinare la sua immagine sulla scena internazionale.
Dal turismo espresso ai soggiorni prolungati
Fino ad ora, solo pochi privilegiati potevano godere di un soggiorno di 15 giorni senza visto. Ma la Cina sta pensando in grande. Raddoppiando la durata autorizzata, sta offrendo ai visitatori la possibilità di immergersi veramente nella sua cultura, di esplorare le sue vaste distese e di stringere legami più profondi con la sua gente.
Questa estensione da 15 a 30 giorni non è insignificante. Permette ai viaggiatori di combinare affari e tempo libero, di partecipare a scambi culturali o di esplorare gli angoli più remoti del Paese senza la pressione di un visto in scadenza.
Un elenco crescente di nazionalità
La Cina non sta facendo le cose a metà. Oltre a prolungare la durata del soggiorno, sta ampliando notevolmente la cerchia delle nazioni beneficiarie. Oltre agli habitué come Francia, Germania e Australia, ci sono alcuni nuovi arrivati:
- Paesi nordici come Finlandia E Islanda
- Microstati comeAndorra E Monaco
- Le nazioni dell'Europa orientale, come la Slovacchia e il Croazia
- E anche il Giapponeun'aggiunta sorprendente viste le relazioni a volte tese tra i due giganti asiatici.
Questa diversità geografica riflette il desiderio della Cina di creare legami con una gamma sempre più ampia di partner internazionali.
Non solo turismo
L'esenzione dal visto non è più limitata ai turisti e agli uomini d'affari. Pechino sta aprendo le porte anche a visite di scambioUna categoria che finora è stata soggetta a procedure più rigide. Questa apertura potrebbe preannunciare una nuova era di cooperazione culturale, scientifica ed educativa tra la Cina e il resto del mondo.
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