Venezia raddoppia la sua tassa di soggiorno entro il 2025 e spera di frenare finalmente l'overtourism

Dal 2025, il Città dei Dogi raddoppierà la sua tassa di soggiornorendendolo Da 5 a 10 euro per visitatore. Una decisione che sicuramente farà scalpore nel mondo del turismo e non solo.

Tempi stretti e aumenti di prezzo

Il Consiglio Comunale di Venezia, sotto l'impulso del sindaco Luigi BrugnaroLo scorso ottobre, la Commissione Europea ha svelato i dettagli di questa nuova politica tariffaria. Il raddoppio della tassa a 10 euro si applicherà solo ai visitatori giornalieri che prenotano meno di 4 giorni prima del loro arrivo. Ancora più sorprendente è il fatto che la città stia estendendo notevolmente il periodo in cui si applicherà la tassa.

Entro il 2025, saranno coinvolti non meno di 54 giorni, rispetto ai 29 attuali.

Il nuovo sistema entrerà in vigore il 18 aprile 2025, con una fase iniziale che durerà fino al 4 maggio. Continuerà poi fino alla fine di luglio, principalmente nei fine settimana (compreso il venerdì) e nei giorni festivi. Questa estensione riflette il desiderio delle autorità veneziane di distribuire la pressione turistica in modo più uniforme durante l'anno.

Questo aumento, tutt'altro che insignificante, fa parte di una strategia più ampia volta a contenere il massiccio afflusso di turisti che ogni anno invadono i canali e le piazze della città. Con quasi 30 milioni di visitatori annuali per appena 50.000 residenti permanentiVenezia sta soffocando sotto il peso della sua stessa popolarità.

Il dilemma veneziano

La tassa solleva domande sulla sua reale efficacia. Gli esperti rimangono scettici: Una tassa di 10 euro sarà sufficiente a dissuadere le orde di visitatori determinati a immortalare la loro visita a Piazza San Marco?

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, difende questa iniziativa con le unghie e con i denti. La considera un passo necessario verso una gestione del turismo più sostenibile. L'obiettivo è chiaro: ridurre il numero di visitatori giornalieri e incoraggiare soggiorni più lunghi e più rispettosi della città e dei suoi abitanti.

Una goccia nell'oceano?

Eppure ci sono dei critici. Alcuni osservatori puntano il dito contro l'inadeguatezza di questa misura, data la portata della sfida. Jane da MostoDirettore della ONG Siamo qui Veneziaritiene che questa tassa non farà altro che scalfire la superficie del problema. A suo avviso, solo una revisione completa del modello turistico veneziano potrebbe fornire una soluzione duratura.

Il dibattito su questa tassa evidenzia il delicato equilibrio tra la conservazione del patrimonio e la vitalità economica. Venezia, Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, si trova ad un bivio. Da un lato, la necessità di proteggere il suo patrimonio architettonico e culturale unico. Dall'altro, la dipendenza economica dal turismo, che rappresenta una considerevole entrata finanziaria per la città.

Al di là dei suoi confini, Venezia potrebbe diventare un caso da manuale per altre destinazioni che devono affrontare l'overtourism. Da Barcellona ad Amsterdam e Dubrovnik, molte città stanno tenendo d'occhio l'esperienza veneziana.

In qualità di CEO di Visamundi, mi dedico a facilitare i viaggi internazionali aiutando i nostri clienti a ottenere i visti in tutto il mondo. Rimanendo all'avanguardia delle normative in continua evoluzione, mi assicuro che la nostra agenzia sia un pilastro affidabile dei servizi per i visti.

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